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Ci siamo occupati di Hip Hop nel 2004 con un progetto europeo che si chiamava etnica hip hop, perchè l’hip hop è un progetto culturale che attraversa le città, dalle sue periferie degradate ai centri storici, coniugando l’arte nelle sue diverse forme: musica, danza, pittura, aeresol art, graffiti, fotografia, architettura.

L’hip hop è un movimento di trasformazione urbana attraverso performance artistiche, un senso importante per capire che cosa sia uno sballo positivo, quali energie possano essere liberate in maniera responsabile e partecipata.

Così non ci siamo fatti perdere questa occasione di sostenere un progetto di festival hip hop nato dalla collaborazione di giovani artisti locali come Alberta Allegrezza e Paolo Montesi, sotto la regia di Pikta Eventi.

Paolo era già stato protagonista del progetto etnica hip hop ed è anche il responsabile dell’associazione Stile Balneare che collaborara attivamente nel progetto sballo positivo.

Cinema, danza, musica, graffiti ed altre performance lungo una settimana dedicata all’hip hop, ci saremo anche noi con i nostri gadgets, magliette e pennette usb, con il nostro video sullo sballo positivo, siamo partiti giusto un anno fa con questo progetto festeggeremo così il nostro compleanno.

Presentiamo il video realizzato da Mirco Rinaldi con i materiali realizzati dai ragazzi di Sballo positivo, il 18 maggio 2011 alle ore 8.30 presso il Teatro LaFenice.

Si tratta di un filmato con un montaggio leggero che lascia praticamente inalterato il materiale raccolto dai ragazzi di sballo positivo nel corso delle interviste durante l’estate 2010 nelle varie feste di piazza e durante la festa della musica winter e la semifinale di scorribande 2010-2011.

Durante la mattina in cui verranno presentati i risultati del questionario di valutazione del progetto niente da capire. rassegna di cinema e gruppi di discussione quest’anno coniugati con il progetto sballo positivo, verranno anche illustrati i prossimi passi del progetto sballo positivo con una presentazione del festival Hip Hop mediante una performance di danza di Stile Balneare.

L’ingresso è aperto a tutti, ma saranno presenti le 21 classi che hanno partecipato a niente da capire.

La paura sicura è il film documentario realizzato da Gabriele Vacis per il Forum delle 100 città per la sicurezza.

E’ stato proiettato sabato 23 ottobre alla Fenice di Senigallia per gli studenti delle scuole secondarie, con la presenza di Velia Papa e Paolo Pedrolli, direttore del dipartimento di salute mentale.

Si tratta di una serie di interviste in giro per l’Italia: Settimo Torinese, Schio, Genova, Montegranaro, Catania e Ravenna.

Storie di ragazzi e adulti, di immigrazione e paura, la paura sopratutto quella reale e quella percepita, dalle paure adolescenziali alle paure dettate dal degrado e dalla criminalità.

Ma la paura ha tratti anche irragionevoli legati alla mancata conoscenza, alla conoscenza superficiale, indicativo quello che si dice: pensavo che una persona immigrata non avesse passioni, ma solo fame.

Chiudiamo con una osservazione, che riprendiamo da una domanda di un ragazzo nel filmato: perchè avete chiamato l’assessorato alla sicurezza e non alla convivenza.

La notte della rotonda ha lasciato i suoi segni, tracce se ne possono raccogliere dalle interviste di alcuni ragazzi e ragazze che ci hanno lasciato il loro parere nella serata del Found Festival. Eravamo presenti al Found festival con una drammatizzazione, con una postazione da dove postavamo commenti e con interviste raccolte in giro che vedete qui sotto. C’era anche Michele “Geos” che ha realizzato una performance di aereosol art. La drammatizzazione è stata realizzata con una sola prova di una serata, grazie ai suggerimenti e alla direzione di Catia dellìAssociazione Il Melograno e al supporto dei danzatori di Stile Balneare coordinati da Paolo. Il senso del progetto sballo positivo è comprensibile da queste poche ma significative azioni, coinvolgimento dei giovani nella realizzazione del progetto, supporto dell’associazionismo, utilizzo delle nuove tecnologie per ascoltare il parere dei giovani sulla città, sul divertimento, sull’alcol e su cosa vorrebbero per migliorare la loro vita. Da settembre in avanti proveremo ad offrire spazi per un divertimento che non sia condizionato dai “consumi”, anche qui cercando di coinvolgere nella realizzazione gruppi di giovani, partendo o dalla loro partecipazione ad associazioni o dalle loro competenze.